I robot collaborativi
I cobot sono robot collaborativi, robot industriali di nuova generazione pensati per lavorare insieme all’uomo, gomito a gomito e in sicurezza, senza barriere o gabbie protettive a dividerli. I collaborative robots, sono specializzati nello svolgimento di compiti specifici che “imparano” direttamente sul campo. Possono essere più o meno autonomi e stanno rivoluzionando i settori della logistica e dell’automazione di fabbrica. Parliamo dunque in questo caso di robotica al servizio dell’industria.
I cobot sono per lo più robot collaborativi antropomorfi, ma non nel senso che probabilmente immaginate. Quando parliamo di robot antropomorfo non parliamo di robot umanoidi, non necessariamente, si tratta spesso di automi industriali dotati di telecamere e bracci flessibili in grado di eseguire contemporaneamente anche due mansioni diverse.
A differenza dei robot industriali tradizionali, che per funzionare hanno bisogno di essere programmati, il cobot in genere apprende work in progress, mentre lavora, sul campo, memorizzando e replicando le manovre che gli sono state mostrate pochi minuti prima dal “collega” in carne e ossa. Quasi sempre si tratta di lavori ripetitivi e usuranti che vengono affidati a un robot per aumentare l’efficienza della filiera produttiva.
Il cobot – come detto – affianca l’operaio, interagisce con lui nello stesso ambiente. Tra i due non c’è nessuna separazione fisica: possono lavorare a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Questa convivenza è resa possibile dal fatto che i robot collaborativi sono dotati di sofisticati meccanismi di sicurezza, basati sul controllo della forza e sul costante monitoraggio di quanto avviene attorno a loro. Attraverso telecamere e speciali sistemi di anticollisione, infatti, coordinano i propri movimenti con quelli dei lavoratori umani scongiurando la possibilità di incidenti.
I cobot sono robot industriali dal prezzo relativamente contenuto. Alcuni modelli si possono acquistare per meno di 25 mila euro, quanto un’automobile di fascia media. Anche per questo, in Italia, diverse piccole e medie imprese del settore agroalimentare ed elettronico hanno deciso di dotarsene per aumentare la produttività e organizzare meglio i propri magazzini, dalla movimentazione all’imballaggio delle merci.
Fin dove si spingerà nei prossimi anni la presenza dei robot nei luoghi di lavoro? Quanto durerà la collaborazione pacifica tra uomini e macchine intelligenti? Sono domande che ormai da anni sentiamo ripetere. La domanda è sempre la stessa: I robot ci ruberanno il lavoro o libereranno nuove energie da utilizzare in settori inesplorati? Certezze non ne abbiamo. Il futuro insieme ai robot, collaborativi o meno, resta ancora una ipotesi tutta da provare. Sappiamo con certezza quello che sta accadendo in molte realtà industriali e non, dove gli automi stanno assumendo un ruolo crescente. È il caso per esempio di un gigante come Amazon, che in molte delle sue sedi nel mondo sta incrementando il numero di robot utilizzati.
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